Dai 6 anni in poi
Il movimento e la coordinazione
Coordinare l’esecuzione di un canto con il respiro, con il movimento
e, naturalmente, con la propria audiation, acquista per noi un significato molto importante. Lo consideriamo il segno dello sviluppo di competenze musicali informali e al tempo stesso uno strumento prezioso, che non abbandoneremo mai, per favorire il processo di apprendimento
musicale.
Perché è così importante? Perché il corpo è sempre così presente nel processo di apprendimento musicale?
Il nostro obiettivo è quello di favorire una interiorizzazione delle
competenze musicali acquisite sia per poter crescere nel processo di apprendimento sia per rendere le conoscenze stesse un canale di
espressione di sé, di gioco con gli altri, di musicalità, per non lasciare la musica sullo spartito ma per farla vivere dentro di noi.
Perciò abbiamo bisogno del corpo e delle sue espressioni più sottili quali il respiro, la voce e il movimento e di far sì che queste si coordinino e diventino musica.
Sviluppare competenze formali
Le principali competenze informali musicali di audiation consistono
nel saper cantare, intonati e con senso ritmico, in modo coordinato.
Coordinarsi vuol dire saper cantare in relazione ad un contesto musicale: un gruppo di persone che canta; una sequenza di accordi; un accompagnamento; la nostra audiation. Sono informali perché possiamo svilupparle istintivamente.
Sono, inoltre, fondamentali, perché consentono di acquisire competenze musicali formali per il cui sviluppo abbiamo bisogno di un insegnante, poiché non possiamo apprenderle istintivamente. Un esempio: associare le sillabe delle note o le sillabe ritmiche a dei pattern, ci aiuta a classificarli e a crearne di nuovi. Questo passaggio ci consentirà di acquisire altre competenze come quella di sapere riconoscere, all’ascolto, gli accordi di un brano e di saper improvvisare su di esso. La lettura e la scrittura musicali diverranno, a questo punto, una successiva competenza facilmente accessibile, poiché nella nostra audiation i suoni, i loro nomi, la loro funzione nella musica, saranno stati compresi e assimilati e potremo pertanto imparare a riconoscere i modi in cui si possono scrivere.
Suonare uno strumento, diverrà allora, come vedremo, un’abilità che dipende dall’audiation ed è da essa direttamente guidata.
Il repertorio e i contenuti
Quando pensiamo ad una musica, pensiamo sempre ad un brano: un brano è, per la MLT, un contesto musicale: ha un inizio, una fine, un senso.
I contenuti del brano, invece, sono il suo scheletro: l’ossatura ritmica e l’armonia che, nella MLT, viene sintetizzata in arpeggi di accordi.
Quando impariamo un brano, i contenuti sono presenti nel contesto: li impariamo in modo informale, cantando il brano e muovendoci su di esso. A quel punto, possiamo fare uno zoom sui contenuti e imparare a riconoscerli “fuori” dal brano e a manipolarli, grazie a specifiche attività sui pattern. Queste attività sui contenuti ci permettono di ascoltare e cantare i brani comprendendoli in un modo nuovo. Non solo: possiamo improvvisarci, giocarci, inventare seconde voci, suonarli. Lo sviluppo di un repertorio di canti è fondamentale: se non conosciamo molte canzoni, il lavoro sui pattern si impoverisce.
Lavorare sui pattern senza curare il repertorio sarebbe infatti come imparare tantissime parole in una lingua straniera senza conoscere neanche una frase sensata.
Improvvisare e comporre
L’improvvisazione in musica è il frutto di scelte, piccole e grandi.
Se abbiamo acquisito determinate competenze informali di audiation,
mentre cantiamo o suoniamo un brano troviamo la strada per scegliere i suoni giusti per eseguirne la melodia. La melodia è soltanto una delle possibili strade che ci permettono di suonare sulla struttura di un brano, fatta di accordi e ritmo: la struttura del brano è come un itinerario da un luogo ad un altro, con tappe specifiche.
Costruendo la nostra nuova melodia, percorriamo lo stesso itinerario passando per strade diverse, fatte di altri suoni e altro ritmo.
Se acquisiamo competenze formali, organizziamo il pensiero musicale
e ampliamo il nostro vocabolario. Le strade possibili si moltiplicano:
creiamo deviazioni, bivi, scorciatoie, fermate, salti, corse, capriole che ci permettono di cantare o suonare una nuova melodia sulla struttura di quel brano.
Questo avviene anche quando componiamo: in quel caso, costruiamo, con calma e riflessione, sia l’itinerario che la strada.
Lo studio dello strumento
Nell’immaginario collettivo si associa lo studio della musica allo studio di uno strumento musicale, ma lo strumento per noi non è altro che l’estensione del corpo e dell’audiation di chi lo suona. La MLT nell’approccio strumentale prevede che ci si occupi di due strumenti: uno interno, l’audiation, e l’altro lo strumento vero e proprio, il flauto, il violoncello, il sassofono o il basso tuba. Per iniziare con naturalezza e soddisfazione questo studio è necessario che il bambino abbia sviluppato le competenze di coordinazione ritmica e tonale necessarie per cantare semplici melodie con il loro accompagnamento, per poi trasferirle sullo strumento – senza dimenticare di verificare che le caratteristiche dello strumento siano adatte alla maturazione del bambino. In questo modo, il bambino acquisisce familiarità e conoscenza di ciò che suona, può ricercare e raggiungere in autonomia l’accuratezza dell’intonazione e del ritmo percepiti con la sua audiation e cercare allo stesso tempo la qualità del suono desiderato. Il processo di apprendimento strumentale inizia dunque precocemente e ben prima di arrivare allo strumento: comincia dall’ascolto e passo dopo passo cresce con lo sviluppo dell’audiation e della coordinazione psicomotoria che ne costituiscono le fondamenta. Un percorso di apprendimento che prende vita dalla musica, che si arricchisce continuamente di materiale musicale via via più complesso e di nuove competenze sullo strumento.
La motivazione
La motivazione è la scintilla che accende il fuoco dell’apprendimento.
Nella lezione di musica secondo la MLT la musica è al centro della relazione, il veicolo comunicativo da scoprire, capire e conoscere per partecipare. In un contesto come quello sopra descritto la curiosità e l’intraprendenza, che portano a conoscere il linguaggio musicale, hanno lo spazio per esprimersi in assenza di giudizio, nella sperimentazione e nel gioco.
La motivazione allo studio della musica può avere molti momenti di
crisi. Come tutti gli apprendimenti porta con sé il piacere di imparare
ma anche fatica e difficoltà. Come si può nutrire la motivazione, specialmente nel periodo scolare, quando il peso delle aspettative di tutti ha un ruolo così importante?
Anche in musica vale la regola che per i bambini è necessario essere
rassicurati perché ciò che non “funziona” oggi, “funzionerà” domani: basterà concedersi di sbagliare e di riprovare. Il lavoro a casa può essere di grande sostegno nel dare valore, dignità e ascolto al loro impegno. Tutto ciò, rinforzato da un clima di gruppo che tenga conto delle necessità di autonomia, fiducia e stima del bambino, sostenendo la costruzione della motivazione intrinseca necessaria.
In questo modo, le competenze di audiation saranno il grande motore
della motivazione all’apprendimento, poiché permetteranno al bambino di andare oltre la decodifica e l’esecuzione dello spartito, portandolo a comprendere in autonomia la musica che suona e permettendogli di inventare, improvvisare, comporre la sua musica, identificandosi con essa. Ricordandoci sempre che educare alla musica è educare all’arte, è favorire, coltivare e legittimare amorevolmente giorno dopo giorno l’espressione di sé.